giovedì 9 febbraio 2012

XXVI Appuntamento col Circolo Letterario di Firenze

Dopo il bellissimo incontro con Vanni Santoni, il Circolo riprende col classico appuntamento dedicato alle letture e agli argomenti scelti nelle precedenti occasioni. Ci ritroveremo martedì 28 febbraio presso la libreria-caffè Cuculia (via de' Serragli 3r), alle ore 21:00, per discutere di Goetz e Meyer, dello scrittore serbo David Albahari. Come argomento, affronteremo il tema "Fascismo e letteratura", che ben si collega al libro scelto. Nella seconda parte, infine, daremo spazio alle letture personali.

Vi invitiamo sempre a portare i vostri scritti, o anche quelli dei vostri autori preferiti, e a condividerli con noi. Vi ricordiamo poi che il nostro Circolo è assolutamente libero e non prevede alcuna iscrizione, tessera o contributo. Amanti della letteratura, vi aspettiamo!

1 commento:

  1. Uno stile caratterizzato da una particolarissima dicotomia contraddistingue Goetz e Mayer, i due personaggi principali di questo libro. Grazie agli artefizi utilizzati dall'autore, già dalle prime pagine ho immaginato questa austera coppia come una grottesca rievocazione cinica e drammatica di Gianni e Pinotto, o forse di Stanlio e Ollio, con l'unica differenza che l'immaginazione dello scrittore, condizionata dall'orrore e dai ricordi di quello che fu il dramma della seconda guerra mondiale, fino all'ultimo, in maniera quasi asfissiante, si rifiuta di dare un immagine, un ruolo ed una rispettiva fisionomia ai due personaggi: si dividono per pochi istanti, giusto il tempo di compiere qualche azione separatamente, ma inevitabilmente dopo poche parole tornano a fondersi in un unico personaggio. Via via che il la racconto si sviluppa tra nozioni storiografiche e fantasia, progressivamente si percepisce l'ansia e gli orrori dei fantasmi che hanno accompagnato e perseguitato per tutta la vita David Albahari, fino all'enigmatica conclusione del libro che sembra portare il lettore alla conclusione che vivere perennemente ossessionati ed impauriti da qualcosa, porta inevitabilmente a rievocare e materializzare la fisicità dell'orrore stesso, fino a renderla reale.

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